Questo momento storico ci sta mettendo di fronte ad un fatto: il nostro Pianeta sta soffrendo e questa sofferenza è causata dall’uomo.
Capriolo Zoppo, capo dei Duwamish, tribù di nativi americani così diceva:
“Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Qualunque cosa capita alla Terra, capita anche ai figli della Terra. Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso.”
Se divento davvero consapevole del mio ruolo come essere umano all’interno della Natura, non posso che trovare verità in queste parole.
Il malessere ed il senso di mancanza che oggi stiamo percependo nelle nostre vite deriva in buona parte da un allontanamento progressivo dalla Natura e dal non sentirci più parte di essa, ma anzi, sentendoci al di sopra, come se fossimo i suoi proprietari. Ecco che la Natura diventa un luogo da sfruttare in tutti i sensi: sia dal punto di vista economico (cave, legname, petrolio, pesci pescati, terra sfruttata, ecc… ), che del tempo libero (es. impianti di risalita).
Dobbiamo iniziare a cambiare prospettiva riguardo il nostro posto all’interno della Natura perché non siamo né al di sopra, né al di sotto, ma siamo esattamente parte di essa, cioè di un ecosistema. Se qualcosa all’interno del ciclo non funziona perché c’è qualche squilibrio, tutto l’ecosistema si ammala e ci metterà molto tempo prima di ritrovare il suo equilibrio. In questo momento la Terra si sta seriamente ammalando a causa dello sfruttamento indiscriminato che l’uomo ha compiuto e compie su di essa e questo sta portando inevitabilmente anche il genere umano ad ammalarsi, intendendo come malattia tutto ciò che ci indebolisce: dalle guerre alle malattie vere e proprie, dall’odio alla bramosia di avere sempre di più. La nostra “malattia” sta portando grande squilibrio all’interno del ciclo della Vita.
È necessario quindi ritrovare il nostro posto nell’ecosistema Terra per poter guarire il nostro Pianeta e di conseguenza anche noi.
Per poterlo fare è indispensabile ritornare ad avere un contatto sano con la Natura, lasciando che Essa parli ai nostri cuori, al nostro istinto e al nostro inconscio.
Questo può cominciare da qui, dal prendere atto che stando a contatto con il verde ne beneficia la nostra salute. Forse in questo modo possiamo davvero renderci conto di quel filo che ci collega alla tela.
Scritto da Barbara Milanesio – tratta dal Quaderno di VitaNaturale “Ritornare Natura: i benefici dello stare in natura e piccoli esercizi da fare durante le immersioni nel verde”.